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Autorganizzazione e forme di autoproduzione della città sono i protagonisti di questo libro. E Roma ne è il caso emblematico; una città che si è costruita e continuamente si costruisce attraverso la produzione sociale dei suoi abitanti, protagonisti intenzionali o inconsapevoli, piuttosto che attraverso la pianificazione e le politiche pubbliche. Produzione sociale che risponde al bisogno della casa e alle altre carenze urbane esistenti, ma che esprime anche una resistenza alla rendita e al neoliberismo, un "diritto alla città" e all'abitare, producendo "commons". L'autorganizzazione e l'autoproduzione della città si declina a Roma in tanti modi diversi e spesso ambigui, e il libro è un viaggio vissuto e critico attraverso di essi: dall'abusivismo all'informale, dai campi rom ai quartieri autorganizzati alle più recenti vicende delle occupazioni a scopo abitativo e del Teatro Valle Occupato. Il libro è un viaggio attraverso la città e i suoi quartieri, lungo la via Casilina: la vicenda della Pantanella, Pigneto, Mandrione e Tor Fiscale, Torpignattara, i campi rom Casilino 700 e 900, Tor Bella Monaca, Borghesiana e Borgata Finocchio. Storie di città raccontate dai suoi protagonisti e dai suoi abitanti, da ricercatori impegnati sul campo e da artisti coinvolti nel progetto.